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lunedì 22 aprile 2013

Massimiliano Longo. Alice nel Paese delle Meraviglie.

Massimiliano Longo disegna una Alice adolescente, più matura, che vive l'avventura nel Paese delle Meraviglie con una maggiore coscienza, ma senza perdere la freschezza della bambina protagonista della storia di Lewis Carroll. I suoi disegni, costruiti con semplici tratti a matita, si compongono di scene ricchissime di particolari che vengono trasformate, nelle tavole a colori, in immagini quasi fotografiche. I personaggi sono tutti molto realistici come a voler sostenere la tesi che alla fine della tana del Bianconiglio cominci una Wonderland reale quanto la nostra terra.



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TitoloAlice nel Paese delle Meraviglie
Autore: Massimiliano Longo, Bokos, Lewis Carroll.
TestoBokos Laboratorio di traduzione sperimentale (traduzione), Lewis Carroll.
Illustratori: Massimiliano Longo
Dimensioni:  22x16 cm
Pagine: 126
Copertina: rigida a colori
Illustrazioni: 14 illustrazioni nella pagina in  b/n e 6 tavole fuori pagina fronte-retro (fronte a colori e retro bicroma bianco/seppia)
Lingua: italiano
Collana: La Scala d'Oro
Editore: De Agostini Editore S.p.A., Via G. da Verrazano 15, 28100, Novara, Italia.
sito www.deagostini.it
e-mail: comunicazione.deagostinilibri@deagostini.it, tel:+39 02 38086323.
Edizione: 2010, nuova edizione riveduta e aggiornata nella Collana La Scala d'Oro.
Prestampa: Grande forEdit, Monza.
Stampa:  stampato nel 2010 presso la Grafica Veneta S.p.A. — Trebaseleghe (PD).
ISBN: 978-88-418-6167-7
 12,90

English version


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Acquistato a Bologna l'8 marzo del 2010
presso la Libreria delle Moline,
Via delle Moline, 3.



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Sul libro

A distanza di circa ottant'anni dalla prima pubblicazione, l'editore De Agostini ripropone con una nuova veste grafica e con nuove illustrazioni La Scala D'Oro, una delle collane per ragazzi più famose, edita dalla U.T.E.T., una delle più antiche case editrici italianeIl titolo Alice nel paese delle meraviglie non compare tra quelli selezionati per le prime otto serie uscite negli anni trenta, ma verrà inserito solamente nel '57 all'interno della seconda serie della Nuova Scala D'oro, con la traduzione di Olga Visentini e le illustrazioni di Angela Motti. La De Agostini pubblica solo sei volumi della collana, tutti illustrati da Massimiliano Longo, e tra questi seleziona il libro di Lewis Carroll. 
Illustrazione tratta dal libro
Massimilano Longo si è trovato, dunque, a fare i conti con uno dei classici più famosi e più illustrati al mondo e, contemporaneamente, con una delle collane per ragazzi che ha cresciuto generazioni di italiani. L'artista riesce comunque, nonostante le difficoltà editoriali e il confronto con la tradizione, a regalare al pubblico un'interpretazione di Alice molto raffinata e, in un certo senso, nuova nel panorama italiano. L'Alice di Longo è senza dubbio un'adolescente; anche altri illustratori italiani come Ferdinando Corbella, Vittorio Accornero, Felicita Frai e Davide Marescotti hanno raffigurato una Alice non più bambina, ma a differenza di Longo, tutti questi artisti hanno accuratamente connotato la loro eroina inserendola in categorie ben delineate. Se Corbella fa di Alice una sorta di pin-up anni cinquanta, Accornero e Frai una giovinetta imbellettata, quasi aspirante attrice e Marescotti una contemporanea teenager cosplayer, Longo invece ci offre semplicemente un'adolescente, né donna né bambina. Una "ragazza-ragazzina" che vive un'avventura fantastica, con storie e personaggi che avrebbero potuto popolare il suo immaginario infantile, ma che affrontata tutte le situazioni con una capacità di analisi più articolata e non più fanciullesca. Proprio grazie a questa sua maggiore maturità il viaggio nel Paese delle Meraviglie diventa la tappa di un percorso verso l'età adulta.


Illustrazione tratta dal libro

Il libro ci offre tre tipi d'illustrazione: alcuni schizzi in bianco e nero nella pagina, delle coloratissime tavole fuori testo e degli schizzi a pastello marrone sempre fuori testo.
Soffermandoci sulle illustrazioni fuori testo: la prima cosa che salta agli occhi dopo la brillantezza dei colori e dopo l'effetto talmente realistico dell'immagine da sembrare quasi una fotografia, è il formato del foglio. L'illustrazione, infatti, si stende su un foglio, piegato su se stesso e di carta lucida, di dimensioni pari quasi al doppio del formato del libro. La lucidità della carta esalta la vivacità dei colori e la dimensione "allargata" mette in luce gli infiniti particolari di cui sono composte le tavole. Dopo la prima fascinazione data dal formato anomalo delle illustrazioni (che più comunemente ho visto usato per la rappresentazione di mappe in alcuni libri fantasy o di documenti nell'enciclopedia storica I Propilei), la rivelazione più importante ci viene offerta guardando sul retro della tavola a colori. Dove solitamente ci sono le didascalie dell'immagine, troviamo invece la versione disegnata con una matita marrone dell'illustrazione a colori. Il disegno a matita è molto fresco e pieno di particolari; il tratto scarno, secco e deciso riesce senza chiaro-scuri, con la semplice linea a creare scene complesse che si perdono nella profondità del paesaggio. Massimiliano Longo con il solo disegno è riuscito a creare un complesso apparato scenografico in cui i personaggi sembrano muoversi realisticamente grazie al carattere dinamico del tratto.


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Biografia di Massimiliano Longo.

Massimiliano Longo pittore, ritrattista e illustratore italiano è nato a Venezia nel 1954. E' cresciuto circondato da stimoli artistici, sua madre, infatti, è la pittrice Amalia Marzato e suo padre era amico e biografo del maestro Pietro Annigoni. Si è diplomano all'Accademia delle Belle Arti di Venezia e all'inizio degli anni ottanta comincia la sua carriera di pittore. Parallelamente alla carriera artistica, Longo, a metà degli anni ottanta, ha cominciato a realizzare come illustratore alcune copertine per libri. Ha lavorato in seguito per grandi case editrici come Mondadori, Giunti, Panini e De Agostini per cui ha eseguito le illustrazioni di diversi volumi della collana La Scala D'oro. Ha pubblicato anche alcuni libri come autore e illustratore. Attualmente vive e lavora in Inghilterra.


Alcuni titoli pubblicati

Baldan, Fabio, Massimiliano Longo, Francesco Marchetto, Danieli Pinni, Maurizio Trentin. Galleria dell'Opera Bevilacqua La Masa, Venezia 5 giugno-18 giugno 1976. Venezia: Opera Bevilacqua La Masa, 1976.Ambrosini, Claudio, Massimiliano Longo, Zdravko Milic. Galleria dell'Opera Bevilacqua La Masa, Venezia 8 agosto-24 agosto 1978. Venezia: Stamperia di Venezia, 1978.
Longo, Massimiliano. Il Ponte di Rialto. Venezia: Arsenale, 1983.
AAVV. Artisti vincitori della borsa di studio Fondazione Bevilacqua La Masa : 65. Collettiva: Brigitte Brand; 67. Collettiva: Maurizio Armellin, Mariarita Codello, Riccardo Curti, Antonio De Re, Massimiliano Longo, Loretta Viscuso : 25 agosto-9 settembre 1984, Galleria Bevilacqua La Masa. Venezia: Tipografia Commerciale, 1984.
Gramigna, Silvia, Massimiliano Longo. Capire Venezia. Storia dell'arte e dell'architettura, 1. Venezia : Filippi, 1987.
Tinkler, David, Ilva Tron, Massimiliano Longo. I terribili Twerp. Milano: Mondadori, 1988.
Gramigna, Silvia, Annalisa Perissa, Massimiliano Longo. Capire Venezia. Storia dell'arte e dell'architettura, 2. Venezia : Filippi, 1989.
Pearce, Ann Philippa, Francesca Crisigiovanni, Massimiliano Longo. Altamarea per un delitto. Milano : Mondadori, 1990.
Follett, Ken, Gianni Padoan, Massimiliano Longo. Il mistero degli studi Kellerman. Milano: Mondadori, 1991.
Longo, Massimiliano. Colorie Les Animaux. S.l.: Piccolia, 1991.
Llewellyn, Sam, Giovanna Spadini, Massimiliano Longo. Alec contro tutti. Milano: Mondadori, 1992.
O'Brien, Robert C., Vittorio Buongiorno, Massimiliano Longo. La corona d'argentoMilano: Mondadori, 1993.
Alcock, Vivien, Adriana Giussani, Massimiliano Longo. Una valigia alla Victoria Station. Milano: Mondadori, 1993.
Boileau, Pierre, T. Narcejac, Francesca Cavattoni, Massimiliano Longo. La canzone della paura. Milano: Mondadori, 1993.
Randolph, Alex, Massimiliano Longo. Il gioco dei gatti: giocatori furbi e simpatici gattini. Treviso: Dal Negro, 1994.
Rossi, Patrizia, Massimiliano Longo. Un fantasma in sala professori. Firenze : Giunti, 1995.
Longo, Massimiliano. Guarda e senti. Novara: De Agostini, 1995.
Longo, Massimiliano. Parlo anch'io: storie di animali. Novara: De Agostini, 1995.
Lewis, Sian, Emanuela Bertolini, Massimiliano Longo. La banda del nibbio. Modena: F. Panini ragazzi, 1996.
Chidolue, Dagmar, Chiara Belliti, Massimiliano Longo. Flora dolce Flora. Modena: F. Panini ragazzi, 1996.
Wyeth, Sharon Dennis, Laura Cangemi, Massimiliano Longo. Il mondo di Daughter McGuire. Modena: F. Panini ragazzi, 1996.
Quarenghi, Giusi, Massimiliano Longo. L' estate di Susanna. Modena: F. Panini ragazzi, 1996.
Lodi, Mario, Massimiliano Longo. La busta rossa. Firenze: Giunti, 1996.
Basile, Giambattista, Giovanni F. Straparola, Adalinda Gasparini, Massimiliano Longo. Le Prime Fiabe Del Mondo. Firenze: Giunti, 1996.
Zannoner, Paola, Massimiliano Longo. Un Anno Con Le Balene: I Ragazzi Della Balena Bianca. Firenze: Giunti, 1996.
Santoianni, Francesco, Massimiliano Longo. All'ultimo Minuto. Firenze: Giunti, 1996.
Longo, Massimiliano. Non aprire quella porta! Firenze: Primavera, 1996.
Giusti, Renzo, Massimiliano Longo. Furto in classe. Firenze: Giunti, 1997.
Townson, Hazel, Laura Cangemi, Massimiliano Longo. Il quaderno segreto. Modena: F. Panini ragazzi, 1997.
Longo, Massimiliano. Cut Cats. Modena: Logos, 1998.
Firth, Rachel, Giacinto Gaudenzi, Dominic Groebner, Massimiliano Longo, Glen Bird. Knights. London : Usborne, 2003.
Boni, Maurilio, Massimiliano Longo. Delle erbe e della magia. Arcidosso: Effigi, 2008.
Zotti, Piergiorgio, Roberto Ferretti, Massimiliano Longo. Maremma segreta: la mappa delle storie e delle leggende. Arcidosso: Effigi, 2008.
Biondi, Angelo, De Benedetti M., Massimiliano Longo. I Corsari E La Maremma: Storie E Leggende Delle Incursioni Barbaresche. Arcidosso: Ed. Effigi, 2010. 
Swift, Jonathan, Giuliana Berlinguer, Massimiliano Longo, Carlo Molinari. I Viaggi Di Gulliver. Firenze: Giunti junior, 2010.
Carroll, Lewis, Massimiliano Longo. Alice nel paese delle meraviglie. Novara: De Agostini, 2010.
Molnár, Ferenc, Massimiliano Longo. I ragazzi della via Pàl. Novara: De Agostini, 2010.
Dumas, Alexandre, Massimiliano Longo. Robin Hood. Novara: De Agostini, 2010.
Dumas, Alexandre, Massimiliano Longo. I tre moschettieri. Novara: De Agostini, 2011.
De Amicis, Edmondo, Massimiliano Longo. Cuore. Novara: De Agostini, 2011.
De Foe, Daniel, Massimiliano Longo. Robinson Crusoe. Novara: De Agostini, 2011.
Zoffoli, Paola, Massimiliano Longo. Milo lo squerariol. Venezia: Studio LT2, 2012.
Zoffoli, Paola, Massimiliano Longo. Tobia il gondoliere. Venezia: Studio LT2, 2012.



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Ecco come si racconta l'artista.

L'elenco delle mostre non esiste, non ne ho fatte molte perché come pittore e illustratore
sono chiuso in studio ad evadere commissioni. Scelta assolutamente voluta e perseguita. L'esporre in mostre personali é un' invenzione recente, mentre mi sento un artista di altri tempi, quando dipingere era davvero un mestiere.
Preferisco raccontare che dal 1981 dipingo e disegno tutti i giorni, Natale compreso, e che é il mio unico lavoro.
Ultimamente mi piace dare qualche lezione.
Nel 1976 con il mio primo quadro "ufficiale" ho vinto anche il mio primo premio acquisto alla Bevilacqua la Masa. Poi ne seguirono altri due e due primi premi come borse di studio e l'assegnazione di un studio per 5 anni a Palazzo Carminati.
Nella parte centrale degli anni ottanta ho esposto e collaborato con la Galleria Ravagnan di Venezia.
Nel 1981 pubblicavo il mio primo lavoro editoriale, " Capriccio veneziano" un campiello da ritagliare e montare. Il primo tentativo di produrre souvenir intellettuali di Venezia.
Nel 1984 vincevo un premio sempre con l'Opera Bevilacqua la Masa, credo, per la prima installazione di computer art in città. Ne capii gli enormi sviluppi e già nel 1991, ero dotato di una completa stazione Macintosh per l'illustrazione digitale. Come artista invece mi resi conto che le installazioni sarebbero divenute trite e autoreplicanti, così contro corrente tornai
di corsa alla pittura ad olio.
Il cambio del secolo mi ha portato soprattutto commissioni per ritratti.
Fino al 2000 ho curato più l'illustrazione, in particolare con le copertine per libri come i Gialli Junior Mondadori, tutte ad olio su tela o tavola.
Dal 2005 ho intrapreso l'avventura inglese, felicemente.
Collaboro ed espongo nelle fiere di tutto il mondo con la galleria Quantum Contemporary Art, Battrsea London.
Ho un piccolo studio nella capitale inglese.
Negli ultimi tempi ho fatto una mostra all'anno perché utili nel costringermi a realizzare nuovi lavori da inviare alle fiere, cosa che reputo molto più utile ed interessante.
2012 un paio di group exhibitions alla galleria Barefoot Art, Boston Spa, Leeds.
2011 alla World Art, Evisham. Con la stessa galleria partecipo a numerose fiere tra Scozia e Inghilterra dell'ovest.
2010,  2009 e 2008 allo Spazio Arte dei Mori a Venezia
2009 Bronze Gallery, Hartley Wintney, Hampshire.
2007 alla Inspiration Contemporary Art, Petts Wood nel Kent.

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Intervista a Massimiliano Longo

L'Alice che hai illustrato non è più una bambina ma è un'adolescente, come mai questa scelta? 
Ho usato mia figlia come modella, aveva quasi 12 anni; sembra più grande, per rendere l'idea adesso ha 13 anni ed é alta 1,79.... 
Ho sempre immaginato Alice come un'adolescente. L'immaginario segue dei concetti presenti nel quotidiano; oggi un uomo a 30 anni vive ancora come un ragazzino, magari a casa con la mamma. Nell'epoca vittoriana, a quell'età, comandavi uno squadrone di cavalleria in India. Così una ragazza a 16 anni era almeno già promessa sposa, a 24 una zitella, quindi il momento del turbamento e del passaggio tra bambina e ragazza avveniva molto prima. 
Se penso ad una bambina di oggi, vedo giusto la goccia al naso e Cooking Mama, non certo smarrimenti esistenziali. 
L'Alice di Tim Burton è una donna fatta e la presunta ispiratrice, Alice Liddell, aveva 10 anni al tempo della prima versione raccontata e 13 quando il libro fu pubblicato. 



A cosa ti sei ispirato per creare la tua Wonderland? 

A tutto quello che è stato disegnato prima, difficile inventare qualcosa di radicalmente nuovo. 
Soprattutto ad Arthur Rackham, ma qui partirebbe un'altra parte del discorso che riprenderò in seguito. Un classico va comunque rispettato, in qualsiasi ambito. Sono il primo, come lettore o spettatore, a indispettirmi quando una vicenda viene eccessivamente stravolta. Il mio primo precetto é soddisfare il fruitore, so che le certezze rassicurano e fanno godere lo spettacolo. 


Perché hai accostato ad alcune illustrazioni a colori l'originale a matita? 
Ecco, qui riprende il discorso prima sospeso. Premetto che uscirò dal parlare del solo del libro, per allargarmi a questioni che riguardano il mestiere dell'illustratore in Italia. Cercherò di essere breve ed esaustivo.... 
Fare l'illustratore nel nostro paese è nel migliore dei casi e con poche eccezioni un secondo lavoro. Questo porta una serie di conseguenze nefaste che si ripercuotono anche sulla poetica e sulla qualità del lavoro. Il risultato estetico deriva da quello economico. La frase classica dell'editore è: "..questo è quello che al massimo paghiamo, però vogliamo il massimo". Come andare a comprare una BMW serie 7 ma avere i soldi al massimo per una Punto. Provateci e vedete la reazione del concessionario. Allora cerchi di ottenere almeno di poter scegliere la tecnica da utilizzare, così da bilanciare le necessità di entrambi. Ti dicono di sì, mandi una prova e firmi il contatto. Ma appena si lavora sul serio ti dicono che la colorazione da te scelta non segue le scelte dell'editore, che i colori devono essere saturi e pieni, come da ritocco del grafico in allegato. Quindi tutto quello che hai studiato e progettato viene spazzato via di colpo. I disegni poetici di Rackham? Dimenticarli! I tempi della colorazione? Quadruplicati ma il compenso resta identico. Il risultato estetico è assolutamente insoddisfacente. Ma devi cercare di salvare il lavoro e ti adatti. In questo caso la fortuna ha voluto che la grafica addetta all'impaginazione abbia colto il problema e almeno abbia trovato il modo di salvare metà del mio intento. Da un lato la tavola a colori al fulmicotone, che piacciono all'editore e che praticamente annullano il disegno facendolo sembrare una fotografia, dall'altra il disegno puro e semplice. Che almeno si possa vedere. 


Qual'è la tecnica che usi per le tue illustrazioni? 
La tecnica è stata scelta per le questioni precedentemente citate, ma anche perché era quella più fedele alla tradizione vittoriana; cercavo un disegno ricco di particolari, seppiato, che andasse leggermente colorato. Ho provato vari tipi di penne, matite o pennini e alla fine il vincitore è stato un vecchissimo pastello Giotto marrone. Garantiva la fluidità delle matite, dava minor rischi rispetto agli inchiostri e un segno sempre ben inciso. 
Sempre nell'ottica di ottimizzare il lavoro, dato che il disegno era molto impegnativo, la colorazione doveva essere semplice e veloce. Eseguita per trasparenza ad acquerello quasi monocromo su di un'altro supporto e poi sovrapposta in selezione. Ma già s'intuiva che non sarebbe stata sufficiente, allora, ho scannerizzato le tavole, delle basi ad acquerello e poi le ho colorate maggiormente in Photoshop. Il risultato estetico mi soddisfaceva, anche perché erano previsti molti titoli per la collana e il primo volume avrebbe segnato tutti gli altri. Era quindi fondamentale che io fossi tranquillo. 
Il seguito é il diario di un disastro; la serie si fermò a 6 libri. Impossibile con il cambio di colorazione rispettare i tempi , rimanere nei costi e mantenere la qualità. Comunque, ne considero soddisfacenti almeno quattro. Anche grazie all' idea della matita sul retro del colore! 


Qual'è il tuo rapporto con la storia di Alice?
Mi è sempre piaciuto il libro, sin da bambino. Ero un buon lettore già alle elementari. L'offerta era limitata rispetto ad oggi, ma di qualità assoluta: Swift, Twain, De Foe, Dumas, Salgari, Carroll e Verne, tanto per gradire. Per forza poi uno finisce a fare l'illustratore! Disney ha avuto il suo ruolo e ha fatto dei capolavori che fortunatamente non hanno mai inquinato in me la giusta immagine degli originali. 
Uno che fa il mio mestiere non può che identificarsi con Alice e le sue vicende. La mia quotidianità è una continua replica del racconto. Io stesso sono il coniglio sempre i ritardo, i miei gatti sono del Cheshire, sono perseguitato da chi mi vuole tagliare la testa, mia sorella ha un negozio di cappelli e le manca un venerdì, sono scontroso e saccente come il bruco, ho una figlia "Alice" e spesso cado in buchi che portano in altre dimensioni. 
Mi sembra un rapporto stretto! 

Qual'è il tuo personaggio preferito? 
Non lo so, il libro è la cronaca di una presa di coscienza, quindi tutto avviene nella stessa persona, ogni singolo elemento non è che un'immagine fugace prodotta da chi pensa. Quindi tutto e tutti non sono che un unico personaggio nell'atto di capire se stesso. 
Difficile scegliere il preferito, nel farlo già ti sposti a quello successivo di cui non vuoi perdere una parte e comunque non condividi mai completamente il carattere del precedente, è nella natura stessa del libro generare questa confusione. Viene in mente la Disneyana maratonda! 
Se proprio devo scegliere preferisco il Bruco, non a caso ho usato me stesso come modello. 
Per inciso, uso sempre modelli. 


Quale scena del libro ti è piaciuto di più disegnare? E perché? 
Purtroppo qui la risposta è semplice: la prima. Poi le divergenze con l'editore hanno pesato sull'entusiasmo. Poi anche quella del tè, il modello è un amico di mio figlio ed è stato divertente 
preparare la scena.

Dicembre, 2012.


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Alcune tavole che riflettono l'idea originaria di Massimiliano Longo per le illustrazioni del libro.








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